La stagione 1981-1982 fu quindi la prima che consentì l’esposizione degli sponsor commerciali (oltre a quelli tecnici già arrivati tre anni prima) sulle maglie delle squadre nel calcio italiano: 28 squadre sulle 36 totali dei primi due campionati (16 di A e 12 di B) si presentarono ai nastri di partenza con le storiche maglie per la prima volta marchiate da sponsor. È stato infatti il primo Tricolore per il Milan conquistato nell’era dei tre punti, il quarto in cinque anni con Fabio Capello come allenatore e l’ultimo nella splendida carriera di Franco Baresi. Nel caso delle categorie dilettantistiche, sempre dalla stagione 2013-2014, viene concesso di apporre fino a tre marchi pubblicitari nella parte anteriore della maglia, due dei quali possono essere apposti sulle maniche della divisa. Chievo fu quindi la prima squadra ad accordarsi con due differenti sponsor contemporaneamente per la stessa competizione, esulando dalle regole imposte nel 1998. Era però possibile per una squadra, rescindere un contratto di sponsorizzazione e firmarne un altro con un diverso marchio commerciale da mostrare all’interno della medesima competizione (come accadde nel caso dell’Udinese nella stagione 1998-1999); in questo caso però, la squadra era tenuta a firmare solo un contratto di sponsorizzazione alla volta.
Il caso più comune era quello in cui a un giocatore, sotto contratto personale con un fornitore tecnico, veniva impedito da quest’ultimo di esibire lo sponsor tecnico della squadra di appartenenza sulle divise da gara. Una convenzione del 23 luglio 1981 (successivamente rivista il 27 luglio 1984, e nuovamente il 18 giugno 1987) tra Lega Nazionale Professionisti, Lega Nazionale Serie C e Associazione Italiana Calciatori disciplina questo rapporto, stabilendo che una società può sfruttare l’immagine di un calciatore nel momento in cui questo onora il contratto per cui è retribuito, cioè in partita e negli allenamenti, mentre un giocatore può decidere liberamente della propria immagine quando è lontano dal campo e non indossa i colori sociali del club. Nelle stagioni migliori di Platini, la personalità dell’Avvocato Agnelli e le giocate in campo di Le Roi, danno alla classicità della maglia un valore simbolico ancora più forte. Tuttavia quando questa è entrata in vigore, alcune società e leghe avevano già in essere accordi con aziende operanti nel campo del betting, motivo per cui è stata concessa una deroga, valida fino al 14 luglio 2019, oltre la quale i club hanno interrotto i contratti di sponsorizzazioni ormai vietati. Nel dicembre 2013 la Lega B ha trovato un accordo con un ulteriore top sponsor, Came, da esporre sui pantaloncini di tutte le squadre della Serie B per le stagioni 2013-2014 e 2014-2015: le società che già esponevano un marchio, frutto di accordi precedenti, hanno dovuto rimuoverlo in favore del top sponsor.
Il fornitore tecnico per la stagione 2016-2017 è Legea mentre gli sponsor di maglia sono Enel (main sponsor) e Meridiana (nel retro della maglia sotto la numerazione). Nel corso della loro esistenza, infatti, gli ajacidi hanno visto militare tra le proprie fila veri e propri mostri sacri come Crujiff e Van Basten. Tuttavia queste problematiche divennero sempre più rare nel corso degli anni, fino a scomparire, grazie anche ai nuovi spazi che hanno trovato gli sponsor sull’equipaggiamento calcistico dei giocatori, e lasciati «liberi» dal fornitore tecnico della squadra, come gli scarpini o (nel caso dei portieri) i guantoni. Nel corso degli anni, furono apportati diversi cambiamenti alle strisce nero azzurro presenti sulle divise: nella stagione 2010-11 le strisce furono più sfumate, mentre nel 2012-13 le strisce furono molto più larghe e poi nel 2014-15 molto più strette. La collezione di abbigliamento comprende giacche da allenamento, t-shirt, maglioni, felpe con cappuccio, calzini casual, polo, giacche, boxer e molto altro. Oltre alle maglie da calcio ufficiali, alle magliette e alle giacche da allenamento dell’Argentina, puoi anche trovare regolarmente grandi offerte nel negozio di calcio dell’Argentina. Vi segnaliamo, per chi vuole risparmiare e trovare le magliette anche in offerta a poco prezzo, di provare a cercarle su Amazon.
Una suggestiva immagine dell’aquila bicipite, emblema della federazione calcistica nazionale, campeggia sulla terza maglia dell’Albania per il Campionato Europeo 2024. L’aquila simboleggia l’identità del popolo albanese, il suo coraggio e la sua audacia. Lo swoosh della Nike e lo stemma della federazione sono posti all’altezza del petto in oro, a voler certificare la signorilità dei campioni in carica. Così sono passati alla storia design mitici, come la famosa «maglia bandiera» della Lazio, con l’aquila stilizzata che campeggiava all’altezza del petto, o la maglia della Fiorentina con giglio alabardato e banda orizzontale bianca. Ovviamente riprendere esempi del passato è quasi sempre una scelta vincente, ma il brand americano decide di cambiare le regole invertendo i colori – con il rosso predominante e banda bianca a correre diagonalmente. Con la stagione 2011-2012, le regole della Lega Serie A permettono alle squadre di riservare, unicamente ai marchi pubblicitari sulla parte frontale della casacca, uno spazio di 350 cm² (con un limite di 250 cm² per un singolo sponsor). In Serie B, nelle stagioni 2008-2009 e 2009-2010, a titolo sperimentale è stata concessa per la prima volta l’esposizione di uno sponsor commerciale sulla parte frontale dei pantaloncini, per una superficie massima di 40 cm².