La maglia a strisce verticali è particolarmente significativa poiché rappresenta una delle prime sperimentazioni di design nel calcio italiano. A differenza di architettura e scultura, la pittura subisce sorti alterne nel Basso medioevo, restando fermamente ancorata ai modelli bizantini fino al XIII secolo. Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura italiana. Inizia l’attività sportiva a livello amatoriale in ambito provinciale, iscrivendosi poi alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) nel 1991, partendo dal campionato di Serie D organizzato dal Comitato Regionale Friuli-Venezia Giulia. Non un video, ma una famosissima serie tv degli anni ’80 ha invece ispirato il Valladolid, club il cui presidente è niente meno che Ronaldo Il Fenomeno. Terminato il conflitto bellico, il Trastevere si iscrive al campionato 1945-1946 di Serie C (girone C del Centro-Sud). Pietro Anastasi esordì nella Nazionale giovanile italiana il 23 marzo 1967 ed in Under 23 il 20 dicembre 1967. Debuttò nella nazionale maggiore l’8 giugno 1968 nella finale del Campionato europeo a Roma contro la Jugoslavia, gara che si concluse 1-1. Nella ripetizione di due giorni dopo giocò ancora e al 31′ realizzò anche uno dei due gol con cui l’Italia s’impose (2-0) laureandosi Campione d’Europa. Nella seconda metà dell’XI secolo si inizia però a registrare la costruzione di chiese dotate di absidi e transetti che caratterizzeranno l’architettura romanica italiana.

L’architettura gotica fu introdotta in Italia dai cistercensi, e tra il XIII e il XIV secolo andò a influenzare non solo la costruzione di edifici religiosi ma anche quella dei castelli e degli edifici civili, assumendo le proprie peculiarità nel cosiddetto gotico italiano. L’architettura del Settecento in Italia venne caratterizzata dallo stile tardo barocco e rococò, mentre nell’Ottocento si sviluppò l’architettura neoclassica. Con il Barocco, che rimase lo stile dominante per tutto il XVII secolo, si passò ad una scultura fortemente dinamica, che dovesse rispecchiare il fasto della Chiesa. I mercanti delle Repubbliche marinare, soprattutto Pisa e Venezia, portando in patria modelli e spunti da tutto il Mediterraneo, danno impulso alle scuole locali, in cui non mancano di manifestarsi graduali progressi. Lo stile barocco, legato alla Controriforma, fu prodotto a Roma ed esercitò la sua influenza in tutto il mondo cattolico grazie alle opere di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona che contribuirono a farne evolvere ulteriormente il linguaggio non più applicandolo esclusivamente ad elementi decorativi, ma estendendolo a una concezione dello spazio basata su elaborazioni di nuove forme quali ellissi, spirali, curve policentriche.

È così che allora il prete del barrio, il padre salesiano Don Lorenzo Massa, argentino ma dalle origini italiane, decide di ospitare le partite dei ragazzi tra le mure del cortile della sua parrocchia, in Calle México. Uno dei protagonisti di questo periodo fu Gian Lorenzo Bernini con sculture come il Apollo e Dafne o l’Estasi di santa Teresa d’Avila. In Toscana Cimabue e Giotto pongono infatti le basi per una vera e propria rivoluzione figurativa, dove la rappresentazione veritiera dello spazio, della figura umana e dei suoi affetti è alla base di futuri, straordinari sviluppi. I Romani inventarono un nuovo genere, la pittura trionfale, da cui derivò la rappresentazione di episodi «storici», sconosciuta ai Greci. Il Seicento si apre con l’invenzione di un nuovo stile, il barocco, a Roma, che domina la scena artistica europea per un secolo e oltre. La loro lezione viene ripresa da altri artisti, che nei loro viaggi diffondono il nuovo stile contaminandolo con le scuole locali e dando origine al periodo straordinario delle corti, in cui centri come Urbino, Ferrara, Mantova, Padova, Rimini, Napoli e l’Umbria, oltre a Firenze, forniscono nuove idee all’insegna di un panorama estremamente ricco e variegato. Eventi tragici come il Sacco del 1527 portano alla dispersione degli artisti, garantendo però una nuova fioritura periferica.

Italia dell’arte perde peso culturale al cospetto degli altri paesi europei. Del periodo etrusco ma influenzati dai Greci del sud Italia sono (tra il VII secolo a.C. e il III secolo a.C.), per esempio, l’Apollo di Veio attribuito allo scultore etrusco Vulca e datato intorno al VI secolo a.C.. Artisti come Caravaggio, Bernini e Borromini sono i mattatori di un rinnovamento di grande impatto, che si affranca dai canoni dell’arte classica. Con il Rinascimento si assiste ad una riscoperta dell’arte classica e tra gli scultori della scultura rinascimentale si ricordano Michelangelo Buonarroti, Donatello e Filippo Brunelleschi. Quando già le bizzarrie del manierismo, estremo sviluppo del Rinascimento romano e fiorentino, fanno presa in tutta Europa, la storiografia artistica vede la sua nascita con l’opera di Giorgio Vasari, il primo, grande, consapevole documentatore dei fatti artistici fin dai tempi della Grecia classica. L’arte scultorea nella penisola italiana ha radici nella scultura della Magna Grecia.

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