Quando pensi al calcio, pensa maglie calcio a poco prezzo: ti abbiamo risolto. Scopri nel nostro shop on line le novità e le promozioni delle maglie delle più importanti squadre di calcio. In un Mondiale che vede la prevalenza del brand americano nella competizione tra maglie da gioco, non passano assolutamente inosservate le divise realizzate dagli altri marchi sportivi, grazie al loro fine design mixato a colori che si attengono alla tradizione, ma con dettagli ben visibili. La maglia del Chelsea per la stagione 2005-2006 è un’altra divisa iconica nella storia della Premier League, celebrata per il suo design elegante e pulito. Anche la stagione 1985-1986 vide l’utilizzo di due versioni della maglia per le gare casalinghe, sebbene il loro design fosse stato oggetto di un effettivo restyling, favorito da un nuovo avvicendamento di sponsor tecnico. La stagione 1952-1953 fu caratterizzata da un lungo testa a testa con la Mestrina, al termine del quale i neroverdi, sotto la guida del nuovo allenatore Felice Arienti, vinsero il girone venendo ammessi alle finali per l’accesso alla Serie C insieme a Carrarese, Lecco e Magenta: al termine del girone all’italiana conclusero in testa alla classifica tre squadre per due soli posti-promozione disponibili; nell’ulteriore ciclo di spareggi il Pordenone vide svanire il sogno del ritorno in Serie C pareggiando con la Carrarese e perdendo con il Lecco.

historic cathedral in cusco s central square at dusk Il campionato 1947-1948 fu concluso al 15º posto e conseguente ritorno in Prima Divisione; nel 1948-1949 il Pordenone – tornato a vestirsi di nero-verde – vinse il proprio girone accedendo alle finali regionali: il quarto posto finale non fu sufficiente per il passaggio al campionato interregionale di Promozione (istituito proprio in quell’anno). Il Pordenone concluse il campionato al secondo posto, qualificandosi al girone finale per la promozione in serie C: giunse secondo alle spalle del Valvasone, ma venne ugualmente ammesso a disputare la categoria superiore per motivi di completamento organici. Con il nuovo tecnico Attilio Da Pieve, ex gloria neroverde degli anni ’70, il Pordenone in campionato si piazzò alle spalle del Tricesimo ma riconquistò l’Eccellenza vincendo per 1-0 la finale play-off contro il San Daniele sul campo neutro di Codroipo. Nei due anni successivi, con Giuseppe D’Antuono alla presidenza e nonostante la presenza in organico nella stagione 1989-1990 del fantasista ex-Inter Evaristo Beccalossi (fu contattato anche il fuoriclasse brasiliano Dirceu che però passò all’Ebolitana) retrocesse dall’Interregionale al campionato di Promozione (l’Eccellenza regionale fu introdotta a partire dalla stagione 1991/92) nel quale finì all’ultimo posto con una sola vittoria stagionale (in trasferta contro il San Sergio).

Solo dalla Prima Categoria 1992-1993, grazie al secondo posto dietro alla compagine udinese del 7 Spighe di Basiliano, il Pordenone cominciò la sua lenta risalita in concomitanza con l’arrivo del presidente Ettore Setten nell’estate del 1994. Nella stagione 1994-95 infatti i neroverdi conquistarono l’Eccellenza (1ºnel girone A di Promozione davanti al Pozzuolo), raggiunta il 2 aprile 1995 con quattro giornate di anticipo e 50 punti incamerati su 60 disponibili. Ettore Setten lasciò in favore di Lino Mungari e il neo presidente riuscì a iscrivere il club nel campionato di Eccellenza Friuli Venezia Giulia, ma la stagione 2003-2004 si rivelò altamente problematica: tra difficoltà economiche e contrasti interni al club, la squadra finì per sfaldarsi a stagione in corso. Il campionato lo vinsero i biancorossi della Sacilese che conquistarono la promozione in Seconda Divisione Lega Pro. Della società salodiana venne mantenuta la matricola federale, valida per iscriversi alla Seconda Divisione (cui l’A.C. L’era Cirielli è ricordata come un’epoca felice, contraddistinta non tanto da successi in campionato, quanto dal fatto che il Pordenone divenne in quegli anni società satellite della Juventus, grazie a una scuola calcio riconosciuta a livello nazionale: diversi giocatori del vivaio neroverde approdarono al calcio professionistico, sia con i bianconeri piemontesi (un nome per tutti: il fantasista Gianfranco Zigoni), sia con altri club di prestigio.

In quell’annata il SAFOP di Pordenone si laureò «Campione Giuliano di Prima Divisione». L’annata successiva, i neroverdi si piazzarono quattordicesimi e la formazione Juniores guidata da Giuseppe Romano divenne campione d’Italia della categoria semiprofessionisti. Promozione, ma con il rischio concreto di dover ripartire addirittura dalla Terza Categoria. Con la stagione 2007-2008, successiva al ritorno in Serie A dopo il fallimento del 2004, Diadora riportò in auge il rosso degli anni 1960 per la terza divisa napoletana. Nella stagione 1944-1945 il SAFOP prese parte al Torneo Litorale Adriatico indetto dal Direttorio V Zona (Venezia Giulia): vinto il girone di Pordenone, nel mese di aprile prese parte al girone di semifinale dove fronteggiò il 5º reggimento MDT «Friuli» di Udine e la SAICI di Torviscosa, ma nel corso del girone di ritorno sopraggiunse la liberazione e la pubblicazione del quotidiano Il Popolo del Friuli (che pubblicava i risultati del torneo) fu sospesa dagli alleati, per cui non è chiaro se il torneo fu ultimato.